Month: December 2016
Benetton Treviso HC 2013
Nel 2013 la Benetton Treviso si appresta a giocare la Heinken Cup. Si tratta della manifestazione per club europei più importante e i nostri leoni sono inseriti nel girone 5
Ulster
Leicester
Montpellier
Benetton Treviso
a dir poco proibitivo e infatti terminano all’ultimo posto con il pieno di sconfitte. Lasciano la coppa sfoderando una divisa nuova e, per certi versi, mai amata dai tifosi. Eppure particolare.
Incontri girone 1 | ||
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11-10-2013 | Ulster – Leicester | 22-16 |
12-10-2013 | Benetton Treviso – Montpellier | 10-27 |
18-10-2013 | Leicester – Benetton Treviso | 34-3 |
19-10-2013 | Montpellier – Ulster | 8-25 |
7-12-2013 | Ulster – Benetton Treviso | 48-0 |
8-12-2013 | Leicester – Montpellier | 41-32 |
14-12-2013 | Benetton Treviso – Ulster | 3-35 |
15-12-2013 | Montpellier – Leicester | 14-15 |
11-1-2014 | Benetton Treviso – Leicester | 19-34 |
10-1-2014 | Ulster – Montpellier | 27-16 |
18-1-2014 | Leicester – Ulster | 19-22 |
18-1-2014 | Montpellier – Benetton Treviso | 24-6 |
USA 1924. Gli ultimi campioni olimpici
Il Comitato Olimpico degli Stati Uniti decise, dato che la California era l’unico Stato in cui si giocava il rugby all’interno degli USA, di concedere l’approvazione ma di non erogare alcun contributo finanziario per la partecipazione ai Giochi Olimpici del 1920. La nazionale statunitense era composta da giocatori che provenivano principalmente da squadre della California, con 6 giocatori provenienti dall’Università della California a Berkeley.[3] Dopo l’eliminazione dal torneo della Cecoslovacchia e della Romania, la Francia e gli Stati Uniti furono le uniche due squadre a contendersi la competizione e gli statunitensi prevalsero clamorosamente vincendo 8-0.
La Francia invitò la nazionale statunitense in tour e questa vinse tre dei quattro incontri disputati. Tra il 1920 e il 1924, tuttavia, negli Stati Uniti ancora una volta il rugby sparì virtualmente a causa dell’elevata popolarità del football americano.
Ai Giochi Olimpici del 1924 gli Stati Uniti si trovarono a difendere il titolo contro la Francia. Ancora una volta il Comitato Olimpico degli Stati Uniti garantì il permesso ma non concesse alcun fondo finanziario. Ciò nonostante, sette giocatori della nazionale vittoriosa del 1920 si rimisero in gioco, raccolsero 20.000 dollari e trovarono 15 nuovi giocatori inclusi alcuni giocatori di football americano che non avevano mai giocato una partita di rugby. La nuova selezione statunitense ancora una volta si basò fortemente su giocatori provenienti dal Nord California, con 9 ex studenti di Stanford, 5 da Santa Clara e 3 dall’Università della California a Berkeley.[3] Per prepararsi all’evento la nazionale si recò a giocare alcune partite in Inghilterra venendo sconfitta quattro volte. A questa edizione dei Giochi Olimpici, oltre a Francia e Stati Uniti, partecipò anche la Romania: le partite, giocate a Parigi, videro i francesi e gli statunitensi sconfiggere i rumeni rispettivamente 59-3 e 37-0; l’ultima decisiva partita vide gli Stati Uniti battere nuovamente la Francia vincendo 17-3.
Dopo l’edizione del 1924 il rugby venne eliminato dagli sport olimpici e questo fu un ulteriore motivo che bloccò la crescita di questo sport negli Stati Uniti.
Al torneo di rugby dei Giochi Olimpici del 1924 disputatisi Parigi presero parte le rappresentative di Francia, Romania e Stati Uniti campioni in carica. Ogni squadra giocò due partite: sia i francesi che gli statunitensi batterono i romeni, rendendo così lo scontro diretto una finale. Vinsero nuovamente gli Stati Uniti, questa volta per 17 a 3. Questa fu l’ultima apparizione del rugby nel programma olimpico.
La Plata Rugby club
La storia del club argentino che perse 17 rugbisti uccisi dal regime.
Ci sono volte in cui le parole pesano come montagne. Fai finta di essere sempre in grado di sollevarle pronunciandole, ma a certi sforzi non ti abitui mai. L’architetto Raul Barandiaran, argentino di La Plata, ha imparato a memoria questo stato d’animo: spetta a lui, il sopravvissuto, raccontare al mondo perché 17 suoi compagni di squadra del La Plata Rugby Club non ci sono più. Erano militanti di varie galassie della sinistra politica di quegli anni: furono spazzati via dall’Argentina dell’orrore della seconda metà degli anni ‘70. Quella dei 30mila desaparecidos. Raul lo ha fatto anche con Claudio Fava, un padre ucciso dalla mafia del 1984, qualche anno dopo la fine dei rugbisti. Forse questo passato atroce li ha aiutati a capirsi: l’incontro è stato l’inizio di un percorso che è diventato libro e dal 4 novembre sarà uno spettacolo teatrale. Mar del Plata: dove Raul e i suoi amici vinsero uno scudetto del Seven, l’ovale a 7, la disciplina che ora debutterà anche alle Olimpiadi, a Rio.